SAFE HOUSE
Helen O’Leary
PERIODO: dal 17 aprile al 17 maggio 2019
LUOGO: Sala 1
COLLABORAZIONE: American Academy in Rome, PennState University e Pontificio Santuario della Scala Santa
CATALOGO: Edizione Sala 1
COMUNICATO STAMPA
Sala 1 è lieta di presentare la prima mostra personale italiana dell’artista irlandese Helen O’Leary, vincitrice del Rome Prize 2018-2019, Visual Arts con la proposta di progetto Safe House. Il lavoro prende ispirazione da uno dei luoghi storicamente più suggestivi di Roma: il Sancta Sanctorum (letteralmente «le cose sante tra le sante»), ovvero l’antica cappella privata dei papi situata nel complesso della Scala Santa, dove si trova anche la galleria Sala 1.
Originariamente situata nel Patriarchium, l’antica residenza dei pontefici dalla prima metà del IV secolo fino al 1309, la cappella palatina venne ristrutturata dai Cosmati nel 1277 in seguito ad un terremoto. I marmorari romani su richiesta di papa Nicola III resero questo piccolo ambiente un prezioso scrigno rivestito di mosaici di tessere auree, marmi preziosi (talvolta presi in scavi antichi) e affreschi. Il Sancta Sanctorum, il cui nome è legato alla preziosità di numerose e venerande reliquie di santi conservate e ordinate all’interno di un’Arca di cipresso commissionata da Leone III (795-816), è ancora oggi un luogo di culto per i fedeli e di studio per gli artisti e gli storici. Situata al centro del cinquecentesco Santuario della Scala Santa a culminare i ventotto sacri scalini della Passione, l’antica cappella papale si presenta nella sua veste più antica mantenendo intatta l’atmosfera mistica dei tempi passati.
Secondo la storia, l’Arca di Leone III non venne più aperta dal 1521 e un’aura ancor più sacra avvolse nel mistero il suo prezioso contenuto. Solamente Padre Hartmann Grisar ebbe l’opportunità nel 1905 di aprire il reliquario e svelare l’incommensurabile tesoro che al suo interno era conservato: oro, argento e avorio, essenze di legno pregiato, cofanetti, croci, cibori, tessuti, ricami, pergamene, miniature e smalti.
I frammenti reliquari furono portati nel 1906 nel Museo Cristiano della Biblioteca Vaticana, e in seguito nei Musei Vaticani in accordo con l’emendamento Rescriptum di Papa Giovanni Paolo II (1 agosto, 1999).
Le opere di Helen daranno una nuova lettura ai tesori trovati nell’Arca come documentati in molti testi. Grazie anche alle ricerche fatte dall’artista nella collezione dei Musei Vaticani e ad una gran quantità di materiale raccolto da colloqui con storici e religiosi, Helen O’Leary rivelerà nuovamente con le sue “pitture” (così definite dall’artista) le preziosità del sacro tesoro con una serie di opere inedite.
Un lungo tavolo dove frammenti di ogni materia e sculture già assemblate sono disposti in maniera apparentemente casuale a replicare l’enfasi creativa del laboratorio di un artigiano.
Il progetto è stato reso possibile grazie al Fellows’ Project Fund dell’American Academy in Rome. Con il patrocinio della Penn State University e Santuario Pontificio della Scala Santa.
Verrà pubblicato un catalogo in italiano e inglese con testi della poetessa Vona Groarke, della curatrice Mary Angela Schroth e un’intervista con Sara Esposito.
Helen O’Leary, nata in Irlanda, vive e lavora negli Stati Uniti. Attualmente è fellow all’American Academy di Roma. Ha studiato al National College of Art and Design di Dublino prima di venire negli Stati Uniti per continuare i suoi studi presso la School of the Art Institute di Chicago (B.F.A., 1987, M.F.A., 1989) e la Skowhegan School of Painting and Sculpture. È entrata a far parte della facoltà della Scuola di Arti Visive di Penn State nel 1991 dove ha ottenuto la cattedra d’insegnamento.
Ha partecipato a mostre collettive in tutto il mondo, tra cui la National Gallery of Art di Limerick, in Irlanda; il Glasgow Museum of Art in Scozia; la Scott Pfaffman Gallery di New York; la Galerie le Petit Port a Leida, in Olanda; il Contemporary Arts Centre di Sydney, in Australia; e a Shanghai, in Cina. La Zolla / Lieberman Gallery di Chicago; la Michael Gold Gallery di New York; il Victorian College of the Arts di Melbourne, in Australia; Il Beverly Art Center di Chicago; la Fondazione Sanskriti a Nuova Delhi, in India; la Kerlin Gallery di Dublino e la Catherine Hammond Gallery di Cork, in Irlanda, sono tra i molti locali che hanno allestito mostre personali del suo lavoro.
Premiata due volte con il Pollock-Krasner Prize (1989, 1996) e un Joan Mitchell Award per la pittura e la scultura (2000), diverse sovvenzioni dall’Arts Council of Ireland, residenze presso il Tyrone Guthrie Center di Monaghan, Irlanda, e la Fundacion Valparaiso ad Almeria, in Spagna, e più recentemente entrambe le borse Culturel Irlandaise e Guggenheim, è stata anche artista ospite in Irlanda, al National College of Art and Design di Dublino, alla GMT Galway e all’Università di Limerick, in Scozia, all’Università di Glasgow, in Australia, alla Edith Cowen University di Perth e al Victoria College of the Arts di Melbourne, così come in diverse università negli Stati Uniti.
L’artista è stata recentemente inserita nell’enciclopedia digitale Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Helen_O%27Leary